Quando la Luna è crescente in Scorpione in una stagione calda come questa e Giove oppone Lilith – l’archetipo dell’istinto – mi dispiace, ma tutto attorno a noi ci invita a vivere il nostro rapporto con il sesso in modo più profondo.

Mi dispiace, perché so già che c’è chi sospirerà dicendo “Se solo avessi qualcuno…”, oppure “Sono troppo vecchi* per…”, oppure ancora “Non ho tempo…”, perché ci hanno fregato con questa storia. L’idea di poterci liberare e sentire nel profondo l’hanno legata all’amore romantico (o in generale al rapporto con altri), o alla giovinezza e alla bellezza, o ancora a fasi della nostra vita, piuttosto che a una particolare predisposizione d’umore. Quando invece è l’unica vera chiave verso noi stessi.

No, l’astrologa non è impazzita, ma si è stufata di questa società (oramai da tempo), è stata letteralmente folgorata dai transiti di oggi e ha riletto queste parole illuminanti di Whitman (Canto di Me Stesso):

“Io sono il poeta del Corpo, io sono il poeta dell’Anima, i piaceri del cielo sono con me e le sofferenze dell’inferno sono con me,

i primi li innesto e li faccio crescere su me stesso, questi ultimi li traduco in una nuova lingua.”

E di tradurre in parole (o chi lo sa, in un altro tipo d’arte) tutta questa moltitudine di emozioni – non soltanto in atti fisici – ci invitano anche i bei sestili tra Luna e Giove-Plutone-Saturno in Capricorno.

Una Luna Crescente in Scorpione sente tanto e ama avventurarsi nei recessi, nel non detto. E allora avventuriamoci! Immaginiamo l’inimmaginabile, scriviamo l’inosabile e confessiamo l’inconfessabile. Leggiamo poesie e racconti proibiti, ricordiamo incontri furtivi e culliamoci (in compagnia o da soli) nella sensualità di questo caldo.

Ma soprattutto liberiamoci del si può e non si può e sfidiamo un po’ i limiti che ci imponiamo.

Immagine: Noelia Towers

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