Della possibilità che capitasse una guerra ci stavo pensando da più di due anni. Ricordo ancora il dicembre 2019, quando, per il mio compleanno, andai a Nizza per festeggiare. Ripenso alla sensazione, confermata dallo studio dei transiti, dell’avvicinarsi di un evento di portata enorme, che avrebbe rovesciato il mondo. Vivevo quelle giornate affamata di esperienze, vorace di vita e delle belle passeggiate in riva al mare. Avrei voluto gridare alla gente, agli amici e ai conoscenti: “Godetevi tutto questo il più possibile, perché le cose cambieranno velocemente”, ma i miei studi avevano una qualche valenza socialmente accettata nel mondo odierno? No, meglio evitare.

Quando a gennaio 2020 si iniziò a parlare di Wuhan, in corrispondenza della congiunzione Saturno-Plutone, sapevo che qualcosa di grosso era in atto. E – a dirvela tutta – mai una volta, in questi due anni, lo studio dei transiti mi ha delusa. Ogni piccolo evento nella volta celeste ha trovato riscontro negli andamenti delle vicende internazionali. Studiavo, leggevo e riprendevo i testi di astrologia mondana che tanto mi avevano affascinato negli anni passati e che ora assumevano una sfumatura sempre più realistica. Ma non solo, non mi sono più persa un articolo di geopolitica e ho persino iniziato ad ascoltare podcast di finanza, perché volevo dare fondamento a quello che osservavo nei transiti. Che diamine, l’astrologia era stata per secoli una bussola nelle vicende storiche, perché non poteva tornare ad esserlo adesso?

Mai però mi sarei immaginata di assistere a un’escalation come quella di questi giorni in corrispondenza di un transito di enorme importanza per gli Stati Uniti, il ritorno di Plutone. Per chi non è praticə di astrologia spiegherò brevemente di che si tratta: Plutone, il 22 febbraio, è tornato negli stessi gradi e nello stesso segno in cui si trovava all’epoca della stipula della Dichiarazione di indipendenza, il 4 luglio 1776, data putativa di nascita della confederazione americana. Questo cosa comporta? Una fase di enorme trasformazione per questo paese, in particolar modo una metamorfosi tutt’altro che piacevole.

Ora, anche se di transiti di questo tipo ne avviene uno ogni 250 anni, voi mi chiederete: che c’entra questo discorso con quello che sta avvenendo adesso in Ucraina? Beh, c’entra eccome se gli Stati Uniti sono il vostro acerrimo nemico e voi state aspettando il momento giusto, quando il ventre è più molle, per attaccarlo indirettamente. Muovere la pedina ucraina ora è il modo per spingere l’avversario alla contromossa e questo Putin, esperto scacchista, lo sa bene.

Tutta questa vicenda mi sta facendo pensare che l’astrologia mondana non è mai morta, ma che, alla corte russa, probabilmente c’è qualcuno che, ben nascosto, sta dispensando consigli, esattamente come poteva fare un Michele Scoto presso Federico II nel 1200. E questo qualcuno credo stia consigliando allo zar di aspettare che l’acerrimo nemico finalmente risponda.

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